Royal International Air Tattoo

“Il più grande spettacolo aereo del Mondo” così si autodefinisce il RIAT, e pochi sarebbero disposti a contestare il merito di tale descrizione, mentre nessuno può negare la ricchezza di emozioni, il dramma e l’impatto visivo di questa manifestazione che quest’anno segna la 44° edizione commemorando il 75° anniversario della “Battle of Britain” e scegliendo la sicurezza dei cieli come il tema dell’anno 2015.

La prima edizione di questo Air Tattoo, che risale al 1971, ebbe un debutto relativamente modesto all’aerodromo di North Weald, nell’Essex, con la partecipazione di 100 velivoli; nel 1973 la manifestazione si sposta a Greenham Common, nel Berkshire, per poi adottare, dal 1985, la sede attuale di Fairford nella contea del Gloucestershire, presso l'omonima base della RAF. L'Air Tattoo si fregia del titolo di “Royal” concesso dalla Regina Elisabetta II fin dal 1996, mentre nel 2003 ha meritato il Guinness World Records come il più grande Airshow militare del mondo, con la partecipazione di ben 535 aeromobili. Poco meno di trenta ore di esibizioni in volo nei tre giorni della manifestazione, offrono al pubblico l’opportunità di ammirare numerose tipologie di velivoli (caccia, velivoli storici, aerei da trasporto, per il controllo radar e molto altro ancora) e la possibilità di incontrare gli equipaggi e toccare con mano il tutto.

Air Tattoo 2015

La sicurezza dei cieli “Securing the skies, past present and future” è il tema su cui ha posto l’accento la 44° edizione del Royal International Air Tattoo (RIAT) che si è svolta a Fairford dal 17 al 19 luglio in condizioni meteorologiche ottimali per una simile manifestazione e in una zona facilmente raggiungibile da Londra e da altre importanti città inglesi, nonché dai visitatori esteri, tramite i vicini aeroporti di Heathrow e Gatwick. Sicurezza d‘importanza vitale per contrastare minacce militari o terroristiche, sempre più sofisticate e diverse, per prestare assistenza umanitaria e di soccorso e fornire intelligence tempestiva ed accurata a fronte di una vasta gamma di missioni. Dai Supermarine Spitfire e Hawker Hurricane del passato, ai Typhoon, F16, F18 e Rafale di oggi ed al Lockheed Martin F-35 Lightning II, caccia multiruolo di 5ª generazione, di domani, le forze della NATO si impegnano a fornire una protezione in prima linea contro le minacce aeree. Questa supremazia è rilevante oggi come lo era nel 1940 e la manifestazione recente ha messo in risalto questo ruolo cruciale nello scacchiere strategico che il gioco aereo ha sul controllo e la sicurezza dei cieli.

Tra le prestazioni stellari che hanno distinto il RIAT 2015, sono da menzionare:

il debutto in volo del pattugliatore marittimo della “Japan Maritime Self Defence Force” (JMSDF), con il P-1 Vx del 51° Kokutai; tale velivolo progettato e costruito dalla divisione aeronautica dell'azienda giapponese “Kawasaki Heavy Industries”, con 8000 chilometri. di autonomia, è usato dai nipponici che intendono sostituire il diffusissimo P-3 Orion della “Lockheed” L'esibizione del Supermarine Spitfire della “The Battle of Britain Memorial Flight” (BBMF) e dell'Eurofighter Typhoon FGR4, del 29(R) Squadron RAF Coningby, entrambi nelle livree commemorative, in volo sincrono l'esibizione dell''F-18C Hornet, Squadron HavLLv 11 della Finnish Air Force, Rovaniemi, Finlandia l'esibizione de Bell Boeing CV-22B Osprey del 352 Squadron SOW/7Th SOS dell’United States Air Force (USAF), RAF Mildenhall, Regno Unito l'esibizione del Lockheed Martin's F16C Fighting Falcon Block52+ “Zeus” Demo Team del 340/343 della Hellenic Air Force, Mira, Grecia l'esibizione del Lockheed Martin's F16AM 10th wing, Kleine Brogel, Belgian Air Component, Belgio l'esibizione del Mikoyan-Guerich MiG-29 dello squadron 1.elt, Polish Air Force, Minsk Mazowiecki, Polonia l'esibizione dei Ramex Delta, con i due Dassault Mirage 2000Ns, Escadron de Chasse 2/4 “Lafayette”, France Air Force, Francia l'esibizione degli Hawk T2 Role Demo con simulazioni di attacco aria terra, due BAE Systems Hawk T2s del IV(R) Squadron della RAF, Valley, Regno Unito l'esibizione dell'Aero Vodochody L-159A ALCA del 212.tl della Czech Air Force, Càslav, Cecoslovacchia l'esibizione del Blenheim IF, della Aircraft Restoration, Duxford, Regno Unito, tornato in volo, dopo undici anni, lo scorso novembre. Il velivolo è apparso nella variante a muso corto; un bombardiere leggero che ha partecipato anche come caccia contro la Germania nazista durante la Seconda Guerra Mondiale. Questa sua apparizione al RIAT, rende omaggio all'eroismo degli equipaggi Blenheim che hanno volato su questo particolare velivolo La formazione dei tre Panavia Tornado, Multi Role Combat Aircraft (MRCA), inglese, 31°Squadron RAF Marham, tedesco, TaktLwG 33 German Air Force Buchel e italiano, 6° Stormo, Italian Air Force Ghedi, rispettivamente con i velivoli nelle versioni GR4 - PA200 – A-200A IDS per commemorare il 35° Anniversario del Tri-National Tornado Training Establishment (TTTE)

Un pensiero particolare, per il display dell'immancabile Avro Vulcan B2 XH558 della “Vulcan to the Sky Trust” (VTST), “The Spirit of Great Britain”, unico esemplare, dei 134 prodotti,ancora in condizioni di volo. L'Avro Vulcan B2, che si è letteralmente sdoppiato tra mostra statica e display in volo, è stato un bombardiere strategico nucleare operativo della RAF durante la guerra fredda. Emozionante, struggente e dovuto, il passaggio in formazione con le “Frecce Rosse”, visto anche che è stato comunicato che questa sarà l'ultima stagione di volo di questa incontrastata icona dei cieli

Si sono esibite pattuglie acrobatiche: inglese, “Red Arrows”, con 9 Bae Hawk T1/T1As francese, “Patruille de France”, con 8 Dassault/Dornier Alpha Jet Es svizzera, “PC-7 team”,con 9 Pilatus NCPC-7 spagnola, “Patrulla Aguila”, con 7 CASAC-101EB Aviojets giordana, “Royal Jordan Falcons” con 4 Extra EA300Ls

Sostanzioso anche il display degli elicotteri: l’Apache AH-1s, 3° Regiment Army Air Corps della RAF, Regno Unito il Boeing AH-64D Apache, 301° Squadron della Royal Netherlands Air Force (RNAF), Olanda il Mil Mi-24 (Mi-35) - codename NATO "Hind" del 221° Vrtl della Republic Czech Air Force, Cecoslovacchia

il Boeing Chinook HC4, 27° Squadron della RAF, Regno Unito

Contemporaneamente alle esibizioni in volo, si è tenuta la mostra statica con espressive presenze tra cui: il Sikorsky UH-60A+ Blackhawk (falco nero), in configurazione Medical Evacuation (MEDEVAC), dotato di sofisticate attrezzature, capace di accogliere fino a sei feriti, C/1-214Th AVN USAF Europe, Grafenwöhr, Germania il KR-135R Stratotanker, derivato dal Boeing 707, aerocisterna quadrimotore, 100th Air Refueling Wing’s 315st Air Refueling Squadron USAF, con base a Midenhall, Suffolk, Regno Unito il Su-22m-4 codifica Nato “Fitter”, cacciabombardiere monomotore ad ala a geometria variabile, sviluppato nell'ex Unione Sovietica all'inizio degli anni sessanta, 21st Tactical Air Base, Swidwin, Polonia il Textron Airland Scorpion, aereo multiruolo “low cost”, sempre in corso di sviluppo, pensato per svolgere i compiti di intelligence, sorveglianza e ricognizione (ISR), della Textron Airland LLC, una joint venture tra la Textron e l'Airland Enterprises, LLC, Providence, Rhode Island, USA l’Airbus A318-112CJ della British Airways, il più piccolo della famiglia degli Airbus A320, oltre 5700 chilometri di autonomia, attualmente copre la tratta Londra (UK) – JFK Airport di New York (USA) l’Alenia Aermacchi C27J Spartan, versatile bimotore di media grandezza, 46esima Brigata Aerea di Pisa, Italia i tre tornado: inglese, italiano e tedesco, con le derive decorate per commemorare il 35° anniversario del Tri-National Tornado Training Establishment (TTTE) il Fairchild-Republic A-10C Thunderbolt II conosciuto anche con il nomignolo di “Warthog” (facocero), aereo bimotore monoposto, parzialmente blindato, da attacco al suolo, sviluppato attorno al suo potente cannone GAU-8 Avenger, 354th Expeditionary Fighter Squadron USAF, Davis Monthan, Arizona, USA l’F-15C Eagles, McDonnell Douglas-Boeing, caccia da superiorità aerea, 493rd Fighter Squadron “Grim Reapers”, USAF, Lakenheath 48th Fighter Wing, Regno Unito Airbus A400M Atlas, quadrimotore turboelica trasporto tattico e strategico, sviluppato dal consorzio europeo EADS/ Airbus Military 24° e 70° Sq, Brize Norton, Oxfordshire, Regno Unito

The Battle of Britain – 75 anni fa ll RIAT ha commemorato il 75° anniversario della “Battle of Britain” conflitto storico dell'autunno 1940 intrapreso dall'aeronautica militare tedesca Luftwaffe contro la RAF del Regno Unito per vincere la supremazia dei cieli, (in particolare contro gli aerei da caccia inquadrati nel “RAF Fighter Command”). La “Battle of Britain” è stata la prima grande campagna di guerra combattuta interamente da forze aeree, dove la Germania nazista fallì nei suoi intenti non riuscendo a sconfiggere il sistema di difesa britannico, né a costringere il Regno Unito alla resa o negoziare di un armistizio. La Royal Air Force che sin dall'inizio della guerra coinvolse e arruolò piloti stranieri al fine di integrare le proprie file, prevalse sull’avversario anche grazie al coraggio dei piloti delle seguenti quattordici nazioni che affiancarono il Comando Caccia: Australia - Barbados - Belgio - Canada - Cecoslovacchia - Francia - Giamaica - Irlanda - New found land (Terranova, ex colonia del Regno Unito, entrata come decimo Stato Canadese nell’omonima Confederazione nel 1949, adesso dal 2001 Terranova e Labrador) - Nuova Zelanda - Polonia - Rodesia - Sud Africa - Stati Uniti d’America. La rievocazione, che si è articolata su tutti e tre i giorni del RIAT, ha visto segnare i cieli da 14 velivoli storici, mentre tra un passaggio e l'altro un Supermarine Spitfire FR XVIIIe inglese e un Messerschmitt Bf 109G tedesco, simulavano un avvincente “Dogfight”. Il nome “Dogfight” deriva dal termine inglese, letteralmente “combattimento tra cani”, questo tipo di duello salì alla ribalta della cronaca, poiché gli aerei si alternavano girando l'uno intorno all'altro alla ricerca di una posizione favorevole al tiro, proprio come si approcciano al combattimento i cani rincorrendosi in cerchio.

Veramente uno spettacolo ben rodato, una macchina complessa che si rimette in moto anno dopo anno, grazie anche all'immenso lavoro dei volontari e degli addetti ai lavori che si adoperano affinché la manifestazione si svolga all'insegna della massima efficienza.

Ogni volta, al termine dello show, quando l’ultimo aereo si stacca i carrelli dalla pista, tutto all'improvviso diventa irreale, cala il silenzio ed è impossibile non provare malinconia e rivolgere il pensiero al prossimo anno, quando, come per magia la base si risveglia di nuovo da quella sorta di sonno forzato e tutto riprende vita.

Stefano Tempestini.

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